Tra le riforme in arrivo per questo 2023, vi è anche la Riforma del Catasto. Si tratta di un processo già avviato nel 2022, dal precedente Governo Draghi, che vedrà nell’anno corrente e attraverso il Governo guidato da Meloni il suo compimento.

Per avere un quadro completo, soffermiamoci un attimo sulle misure previste dall’esecutivo guidato da Draghi.

Le rendite catastali: come vengono calcolate?

La riforma del Catasto dell’ex governo Draghi prevedeva in primis un ricalcolo e aggiornamento periodico basato sulle oscillazioni del mercato di riferimento delle rendite catastali.

Le rendite catastali sono i valori attribuiti agli immobili – alla base del calcolo di imposte e affitto – ricavate da dati quali la superficie dell’immobile, il numero di vani, la collocazione dell’immobile e così via.

Gli Omi: le modifiche previste

Modifiche previste anche per gli Omi, ossia i prezzi di mercato divisi per zone territoriali omogenee, dette per l’appunto zone OMI, che prevedono un intervallo minimo/massimo per unità di superficie in euro al metro quadrato, dei valori di mercato e locazione, per tipologia immobiliare e stato di conservazione.

Il valore patrimoniale: in cosa consiste

La riforma del Catasto avviata dal Governo Draghi prevedeva, inoltre, in aggiunta alla rendita catastale, che ogni immobile dovesse avere un valore patrimoniale e una rendita attualizzata sui valori normali espressi dal mercato.

Immobili di interesse storico o artistico

Un occhio di riguardo veniva dedicato agli immobili di interesse storico o artistico, concedendo loro delle agevolazioni in virtù del patrimonio comune rappresentato, del valore simbolico degli stessi e dei costi di manutenzione e conservazione richiesti per la loro preservazione.

Le richieste dell’Unione Europea

L’Unione Europea ha richiesto all’Italia una revisione della riforma del Catasto, avviata per l’appunto dal precedente Governo.

L’Unione Europea richiede l’adeguamento di valore catastale e valore di casa che, secondo l’Unione Europea, dovrebbero coincidere.

Questa soluzione porterebbe però a un aumento delle tasse sulle case con ripercussioni anche sulle compravendite.